Dal campo al piatto. Il progetto ambizioso portato avanti dalla Commissione Europea intende raggiungere il 25% della superficie agricola coltivata con procedimenti biologici ed ecosostenibili. Si tratta di triplicare l’attuale superficie coltivata con metodo biologico pari all’8% della superficie totale . L’italia si trova per la prima volta avvantaggiata, avendo già una superficie coltivata con metodo biologico pari al 16y% , cioè doppia rispetto alla media europea. Il piano europeo pero’ si pone altri tre obiettivi : ridurre del 50% l’uso dei pesticidi , ridurre di una stessa quota l’uso degli antibiotici negli allevamenti convenzionali , e ridurre l’uso del 20% dei fertilizzanti chimici nell’agricoltura convenzionale. Per l’Italia e per l’Abruzzo, quinta regione per superficie coltivata con metodo biologico, si tratta di una grande opportunità anche perche’ nel presentare il progetto Farm to Fork l’UE ha fatto espresso riferimento alla salvaguardia della diversità biologica, il principio che è alla base delle tipicità infinite che il Made in Italy puo’ vantare. L’innovazione insita nel progetto sta nel fare “sistema” dove il valore aggiunto del prodotto agricolo non arriva dalla produzione, ma al termine del ciclo economico che passa per la trasformazione e per la distribuzione. Il valore aggiunto non si genera sul grano, ma sulla pasta, cosi’ come non si genera sul latte ma sul formaggio . Si dovrà potenziare il concetto di filiera coinvolgendo gli attori del prodotto primario nella filiera perchè contribuiscano alla valorizzazione del prodotto finale.